di fra Damiano Angelucci
Dal Vangelo secondo Matteo (24, 37-44) - I Domenica del Tempo di Avvento
In
quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Come furono i giorni di Noè, così sarà la
venuta del Figlio dell’uomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il
diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al
giorno in cui Noè entrò nell’arca, e non si accorsero di nulla finché venne il
diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell’uomo.
Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l’altro lasciato.
Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l’altra lasciata.
Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».
Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».
COMMENTO
Decisamente una buona
notizia. Ci viene risparmiata la fatica di dover prevedere il momento del ritorno del Signore. Gesù dà un appuntamento
piuttosto vago, apparentemente un "non appuntamento": "nell'ora
che non pensate il Figlio dell'uomo verrà". Il Figlio dell'uomo è
Gesù stesso nella veste di giudice (misericordioso) e non ce lo dice per incutere
paura ma per prepararci a quello che necessariamente dovrà avvenire quando,
secondo la profezia di Daniele, uno “simile a
Figlio dell'uomo” ( cfr Dan 7,13-14 ) comparirà sulle nubi e a lui
verranno affidati potere , regno e gloria.
Gesù in realtà non
abbandona mai la storia dell’uomo. Egli è sempre con noi così come ha promesso:
" Io sono con voi fino alla fine del mondo" ( Mt 28,20) . Non ci
inganni il fatto che Gesù parli del suo secondo Avvento come se ci fosse una
partenza e poi un ritorno, perché Egli vuole semplicemente dire che da dopo
l'Ascensione continua a camminare con noi, ad essere presente con il suo
Spirito e che solo alla fine di questa nostra storia tornerà ad essere visibile
a tutti come alla prima venuta. Questa
volta però il suo rendersi visibile non
sarà più nell'umiltà di una condizione umana sofferente e oltraggiata
come due mila anni fa', ma nella luce splendente, gloriosa della sua divinità, per
giudicare i vivi e i morti e per ricapitolare tutta la storia nelle sue mani (misericordiose).