mercoledì 29 aprile 2015

Prossimità e indignazione

di Paride Petrocchi


Di fronte ad un evento tanto tragico come la morte di settecento persone in mare, nemmeno il più cinico di noi è potuto rimanere indifferente; ognuno reagendo in maniera diversa: chi con un'ondata di rabbia, chi con profonda tristezza, chi con malcelata contentezza, come se ci fosse qualcosa di cui essere lieti davanti ad un fiore che viene reciso quando ancora deve sbocciare.

venerdì 24 aprile 2015

Il Buon Pastore: obbediente e quindi libero

di fra Damiano Angelucci


Dal Vangelo secondo Giovanni (10, 11-18 ) - IV Domenica di Pasqua
Io sono il buon pastore; il buon pastore dà la sua vita per le pecore. Il mercenario, che non è pastore, a cui non appartengono le pecore, vede venire il lupo, abbandona le pecore e si dà alla fuga (e il lupo le rapisce e disperde), perché è mercenario e non si cura delle pecore. Io sono il buon pastore, e conosco le mie, e le mie conoscono me, come il Padre mi conosce e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. Ho anche altre pecore, che non sono di quest'ovile; anche quelle devo raccogliere ed esse ascolteranno la mia voce, e vi sarà un solo gregge, un solo pastore. Per questo mi ama il Padre; perché io depongo la mia vita per riprenderla poi. Nessuno me la toglie, ma io la depongo da me. Ho il potere di deporla e ho il potere di riprenderla. Quest'ordine ho ricevuto dal Padre mio».

COMMENTO
Il pastore buono con cui Gesù si identifica è assolutamente unico, più teorico che reale, al di là di tutti i pastori ipotizzabili: perché a dire il vero normalmente il pastore è proprio un “mercenario” che commercia e si guadagna il pane da vivere utilizzando come valore di scambio la vita delle sue pecore. Nessun allevatore di bestiame di questo mondo, dotato di un minimo di buon senso, accetterebbe di sacrificare la sua vita per non fare morire i suoi animali, fosse anche l’intero gregge o l’intera mandria.

sabato 18 aprile 2015

È proprio lui!

di fra Damiano Angelucci


Dal Vangelo secondo Luca (24,35-48) - III Domenica di Pasqua
In quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano [agli Undici e a quelli che erano con loro] ciò che era accaduto lungo la via e come avevano riconosciuto [Gesù] nello spezzare il pane. Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.
Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni».


COMMENTO
Quante volte mi sarà capitato, dopo aver parlato della risurrezione dopo la morte, di sentire questa risposta o altre simili: “Ma padre, come fa a dirlo? Mai nessuno è tornato indietro dalla morte!” ?
Qui si gioca il problema della fede cristiana: credere che un uomo, Uno in particolare è tornato indietro dalla morte alla vita, non solo con il suo spirito, ma con tutto il suo corpo, carne e ossa. Il cuore dell’annuncio evangelico è proprio questo: Cristo Gesù morto per i nostri peccati è risorto il terzo giorno.

lunedì 13 aprile 2015

Se Dio vuole

di fra Sergio Lorenzini


Cari amici,
condivido con voi un film che mi è capitato di vedere negli ultimi giorni, una commedia frizzante, scorrevole e con un'ottima sceneggiatura. Tommaso, cardiochirurgo affermato, uomo rigido e sprezzante e la sua famiglia perfetta, almeno all'apparenza, sospettando l'omosessualità del figlio Andrea si preparano ad accogliere la confessione liberante del figlio che, trovato il coraggio, finalmente dichiarerà dinanzi alla famiglia le sue reali intenzioni... che in realtà si rivelano ben più tragiche di quanto la famiglia avesse potuto ipotizzare! E qui mi fermo, altrimenti vi rovino il seguito. Dico solo, giusto per farvi salire un po' d'acquolina in bocca, che il film sprizza simpatia ad ogni scena senza mai essere banale o volgare, incrina molti stereotipiti e fa riflettere con il sorriso in bocca. Insomma, da vedere!

venerdì 10 aprile 2015

La curiosità che salva

di fra Damiano Angelucci


Dal Vangelo secondo Giovanni (20,19-31) - II domenica di Pasqua
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!». Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

COMMENTO
“Quello cha abbiamo veduto e udito, noi lo annunziamo anche a voi” (1 Gv 1,3) sono le parole dello stesso evangelista Giovanni che troviamo in un altro testo, sempre del NT: la Prima lettera di San Giovanni. La nostra fede nasce e poggia sulla testimonianza degli apostoli e la loro testimonianza a sua volta è frutto di un’esperienza diretta, personale e concreta come quella di Tommaso Didimo che abbiamo appena ascoltato. Anche lui ha veduto, ha udito, forse ha anche toccato (il Vangelo non ce lo dice in realtà); di certo dopo aver a lungo conosciuto Gesù di Nazaret, ha percepito il vuoto lasciato dalla sua morte violenta, e alla fine ha trovato esaudita la sua affannosa ricerca.

lunedì 6 aprile 2015

Radicati nella fede

di fra Damiano Angelucci


Dal Vangelo secondo Marco (16,1-7 ) - Veglia pasquale

Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e Salòme comprarono oli aromatici per andare a ungerlo. Di buon mattino, il primo giorno della settimana, vennero al sepolcro al levare del sole. Dicevano tra loro: «Chi ci farà rotolare via la pietra dall'ingresso del sepolcro?». Alzando lo sguardo, osservarono che la pietra era già stata fatta rotolare, benché fosse molto grande. Entrate nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d'una veste bianca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: «Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l'avevano posto. Ma andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro: "Egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto"».


COMMENTO
Il racconto della risurrezione di Gesù fatto da Marco è molto sommesso, quasi discreto: non si descrive la presenza di angeli che rotolano la pietra dal sepolcro, né si accenna a nessun terremoto, e neppure le vesti di questo giovane sono descritte come sfolgoranti ma semplicemente di colore bianco.