Dal Vangelo secondo Luca 25,35-43 - Solennità di Cristo Re dell'universo
Il popolo stava a guardare. E anche i magistrati si beffavano di lui, dicendo:
«Ha salvato altri, salvi se stesso, se è il Cristo, l'Eletto di Dio!» Pure i
soldati lo schernivano, accostandosi, presentandogli dell'aceto e dicendo: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso!» Vi era anche questa iscrizione sopra il suo capo: questo è il re dei giudei. Uno dei malfattori appesi lo insultava, dicendo: «Non sei tu il Cristo? Salva
te stesso e noi!» Ma l'altro lo rimproverava, dicendo: «Non hai nemmeno
timor di Dio, tu che ti trovi nel medesimo supplizio? Per noi è giusto,
perché riceviamo la pena che ci meritiamo per le nostre azioni; ma questi non
ha fatto nulla di male». E diceva: «Gesù, ricòrdati di me quando entrerai
nel tuo regno!» Ed egli gli disse: «Io ti dico in verità, oggi tu sarai con
me in paradiso».