sabato 11 febbraio 2017

L'amore compie la legge

di fra Damiano Angelucci




Dal Vangelo secondo Matteo 5, 20-37 - VI domenica del tempo ordinario
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli. Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio”. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Avete inteso che fu detto: “Non commetterai adulterio”. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore. Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. Ma io vi dico: non giurate affatto. Sia invece il vostro parlare: “sì, sì”, “no, no”; il di più viene dal Maligno».

COMMENTO
Anche noi siamo tra quei discepoli, seduti, in ascolto del nostro Maestro che parla. Gesù ha quasi paura di dare l’impressione di stravolgere la legge tradizionale di Mosè; per questo dopo aver detto che non è venuto ad abolire ma a dare completamento alla legge antica, offre alcuni esempi di come deve avvenire il superamento della giustizia di scribi e farisei: in qualsiasi situazione di vita l’osservanza esteriore non è sufficiente per essere giusti dinanzi a Dio, per essere degno figlio di un Padre nei Cieli così amorevole e così misericordioso. 

sabato 4 febbraio 2017

Circolazione dei doni

di fra Damiano Angelucci


Dal Vangelo secondo Matteo (5,13-16) - V domenica del tempo ordinario
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente. Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli».

COMMENTO
Gesù parla ancora all’indicativo, come per descrivere una realtà di fatto: i discepoli sono sale, sono luce. Ma perché quei discepoli, e anche noi a cui Gesù sta rivolgendo questa parola (ammesso che desideriamo essere di Cristo), così fragili e limitati e tiepidi nel cuore, siamo definiti da Gesù luce del mondo e sale della terra?